Non è un mistero, noi de Il Broker più volte abbiamo preso posizione a favore della riduzione delle tariffe RCA e al superamento del sistema delle classi di merito a favore di sistemi che incentivino i guidatori virtuosi e un’aspra lotta alle truffe.
Due recenti ricerche dimostrano però che gli italiani sarebbero, in Europa, i peggiori guidatori per abuso di alcool, droghe e cellulare.
Ed è proprio un recente studio realizzato nell’ambito del progetto europeo multicentrico Druid (DRiving Under the Influence of Drugs, Alcohol and Medicines) a dimostrare che nel periodo 2006-2011 sono stati proprio gli italiani coloro che hanno primeggiato per conducenti trovati positivi all’alcoltest. La ricerca parla addirittura di 8,5 persone positive su 100. All’Italia seguono, in questa triste classifica il Belgio 6%, la Polonia 5% e la Spagna 4%. E come se non bastasse siamo anche risultati essere i peggiori nella classifica degli automobilisti trovati contemporaneamente positivi ad alcool e droghe o medicinali con una casistica dell’1,2%.
“I dati sugli italiani ubriachi al volante sono spaventosi” ha commentato Giordano Biserni, Presidente di Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) che riguardo a questi dati ha aggiunto “Significa che su due milioni di controlli annuali della polizia stradale ci sarebbero circa 170mila italiani positivi all’alcoltest”.
Grave anche l’abuso del cellulare alla guida, non solo per parlare senza auricolari o vivavoce ma anche massaggiare e utilizzare i social network. Anche in questo caso noi italiani saliamo “sul podio”: in Europa siamo infatti i primi per utilizzo del cellulare durante la guida. A dirlo è uno studio di Ford Europa, secondo cui il 61% degli italiani al volante legge sms mentre guida. La media europea si colloca invece al 48%.
A tale proposito sempre Biserni ha dichiarato: “Personalmente più dell’alcol però mi preoccupa la nuova ebbrezza del terzo millennio: il cellulare alla guida. Per questo non esistono leggi adeguate e gli italiani continuano a fare sempre più incidenti mortali per distrazione”.
Si tratta di dati che fanno pensare, non per questo cambiamo idea sulla necessità di incentivare i guidatori virtuosi ma, inevitabilmente, dobbiamo aggiungere che condividiamo appieno la posizione di chi riterrebbe utile penalizzare, anche in termini di tariffe, chi virtuoso non è. E quindi suggeriamo una più rigida applicazione delle norme sull’uso del cellulare e ci domandiamo come mai l’emendamento al Decreto Liberalizzazioni che prevedeva incentivi per chi avesse installato non solo la scatola nera ma anche l’etilometro sebbene approvato in un primo tempo sia successivamente “scomparso”.
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