Ma come comunichiamo? Riflessione di fine estate (ispirata dallo spot Direct Line 2013) - Il Broker.it

Ma come comunichiamo? Riflessione di fine estate (ispirata dallo spot Direct Line 2013)

Schermata 2013-08-27 a 22.25.20Rientro ora in casa dalle vacanze e accendendo la televisione ormai dimenticata da qualche settimana la prima cosa che visualizzo (per ben 2 volte in pochi minuti) è lo spot di Direct Line già on air da gennaio e ora, evidentemente, nel pieno di un flight estivo.
Nulla di nuovo quindi, ma a volte le cose, sebbene già viste, improvvisamente ti colpiscono.
Da qui nasce una domanda nella mia testa. ma è possibile che debba essere una compagnia diretta ad avere il “coraggio” di fare una campagna emotivamente forte che si parla al portafogli “L’assicurazione che fa risparmiare alle famiglie anche 300 Euro a polizza” ma lo fa con un tono di voce decisamente emotivo. Non casuale, evidentemente, è il riferimento alle famiglie, come dire che quei soldi potranno essere spesi insieme, sia per nutrirsi o per fare un weekend insieme.
Due poi a mio parere i passaggi chiave, l’apertura “Ogni giorno un milione di persone sale sulla propria auto fiero della propria scelta” e la chiusa finale “… ogni giorno con Direct Line sali sull’auto ed è già un pò domenica”. Nuovamente la leva è razionale “…e oggi per i nuovi clienti tutte le domeniche sono gratis” ma il messaggio fortemente emotivo e, permettetemi, capace di richiamare i momenti belli da vivere insieme, non l’esborso per una RCA obbligatoria.
Sarà la fine delle vacanze ma la riflessione è spontanea. Spot e campagne di compagnie ne abbiamo visti o lette tante. Qualcuno ha mostrato muscoli e solidità, altri hanno impersonificato la sicurezza e la protezione, qualcuno è stato perfino capace di ironia.
Ma perchè nessuno, consciamente o meno, ha cercato di reare un rapporto emotivo che vada oltre fiducia ed eventuale simpatia?
Direct Line ques’anno ci è riuscita e forse tutti noi, ognuno a suo modo uomo di marketing e comunicazione, dovremmo ragionarci sopra. Non vendiamo polizze, vendiamo relazione e protezione e, soppratutto, stiamo parlando a persone, non a registratori di cassa.
L’ho già scritto qualche tempo fa e lo ripeto, cerchiamo di non fare la fine delle banche – totalmente invise al grande pubblico – siamo sotto la lente di ingrandimento perchè le polizze incidono troppo sui bilanci familiari in un momento di crisi. O riusciremo ad essere percepiti come un mondo al servizio del cliente – in parte ci sono riusciti perfino gli operatori di telefonia che hanno una componente di rapporto personale molto inferiore alla nostra – oppure il futuro sarà grigio.
Per chi volesse rivedere lo spot basta cliccare QUI.
Un saluto a tutti.
Massimo
 

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