Carige, rilievi Ivass sulle assicurazioni - Il Broker.it

Carige, rilievi Ivass sulle assicurazioni

Non c’è pace per Banca Carige nelle ultime settimane. Dopo il duello apertosi tra i vertici dell’istituto e i principali azionisti (Fondazione Carige col 47% e Bpce col 10%), che ha portato alle dimissioni della maggioranza del cda, si apre un nuovo capitolo sul ramo assicurativo. L’Ivass, istituto di vigilanza delle assicurazioni, che nei mesi scorsi aveva analizzato le due controllate della banca in campo assicurativo, il 5 e il 23 luglio scorsi «ha inviato – si legge nella relazione semestrale di Carige – a Carige Assicurazioni due comunicazioni relative agli assetti di governance, alla riassicurazione, all’area sinistri, alle politiche di remunerazione e alla gestione delle riserve».
La dirigenza di Carige spiega, in proposito, che «la compagnia ha dato riscontro, in data 30 luglio, illustrando le iniziative poste in essere e in corso di realizzazione». Le assicurazioni di Carige erano tornate in utile nel primo semestre dell’anno: Carige Assicurazioni per 8,2 milioni, dopo aver ricapitalizzato per 168 milioni, Carige Vita Nuova per 30,1 milioni. Le due società sono in vendita, all’interno del piano di dismissioni funzionale al rafforzamento patrimoniale della banca da 800 milioni varato in primavera.
Per quanto riguarda poi l’ispezione di Bankitalia, appena conclusasi, Carige fa sapere che «è in attesa di conoscere le risultanze di tale accertamento». Tuttavia «alcune delle prime indicazioni ricevute dall’organo di vigilanza, nel corso dell’ispezione sui crediti in bonis, discusse anche dal cda nella seduta del 22 luglio 2013, sono già state recepite nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno, nel quale sono stati adottati più severi parametri di valutazione per il portafoglio in bonis». Fra gli eventi del semestre, Carige segnala anche la cessione della quota dello 0,49% che l’istituto aveva in Generali. Inoltre la banca genovese ha rivalutato la quota del 4,03% in Bankitalia a 949 milioni di euro, rispetto agli 892,2 milioni indicati nel bilancio al 31 dicembre. «Tale valore – spiegano all’istituto genovese – deriva dalla valutazione al fair value (utilizzando il patrimonio netto quale proxy attendibile del fair value) effettuata sulla base dei dati di bilancio della Banca d’Italia al 31 dicembre». Ciclicamente, in questi anni, Carige ha rivalutato la quota in Banca d’Italia.
Dalla semestrale emerge poi che Carige ha acquistato dalla Fondazione un immobile di 4mila metri quadrati, a Genova, per 10 milioni, oltre oneri e accessori. Si tratta della vecchia sede, dismessa della Fondazione che ha, a sua volta, acquistato la nuova dalla banca. Sul fronte dello scontro con gli azionisti, si attende, invece, che il presidente Giovanni Berneschi convochi il cda di Carige per fissare “d’urgenza”, come prevede lo statuto della banca in caso di decadenza del consiglio, la data dell’assemblea dei soci. Il numero uno di Carige sembra però frenare sulla convocazione. Potrebbe profilarsi, allora, l’intervento, da statuto, di cinque membri del cda (fra quelli espressi da Fondazione e Bpce) che hanno la facoltà di convocare, a loro volta, il consiglio. Ieri il titolo Carige ha chiuso con un +4,36%, a 0,4399.

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