Gli ingegneri: cambiare le regole sulle assicurazioni - Il Broker.it

Gli ingegneri: cambiare le regole sulle assicurazioni

Da Il Sole 24 Ore di Sabato 27 Luglio 2013
Semplificare i procedimenti coinvolgendo i progettisti, correggere le norme in materia di assicurazione obbligatoria, rivedere il meccanismo delle società tra professionisti. Sono solo i punti più importanti della mozione conclusiva del 58esimo congresso degli ingegneri, con la quale mille delegati hanno fornito le linee di azione per il prossimo futuro al proprio consiglio nazionale.
Il tema della semplificazione è stato il filo rosso dell’incontro. Per il presidente del Cni Armando Zambrano è «significativo che, in questa fase di difficoltà, i professionisti vogliano prendersi l’impegno di sostituirsi alla pubblica amministrazione per velocizzare le procedure». L’idea, ribadita a più riprese durante il congresso, è portare l’Italia più vicina al “modello bavarese”, nel quale l’edilizia libera è preponderante e molto viene affidato alla responsabilità di chi progetta.
Di questo si parlerà concretamente con il Governo. «Abbiamo già un appuntamento la prossima settimana con il viceministro delle Infrastrutture, Vincenzo De Luca – continua Zambrano – ma sulla semplificazione stiamo dialogando anche con il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato e con il suo collega della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia». Insomma, gli ingegneri puntano a rafforzare il loro ruolo di interlocutori della politica.
Le proposte della mozione, in effetti, sono tante. A partire dalla strategica questione delle società tra professionisti, le nuove forme di aggregazione nate pochi mesi fa ma rimaste sulla carta. Troppi i vincoli a loro carico, soprattutto nel settore della progettazione, dove devono competere con le società di ingegneria. Il Cni chiede, allora, di far cadere la norma che oggi impedisce la possibilità di partecipare a più compagini contemporaneamente. Allo stesso modo, va emendata la normativa sulle assicurazioni: alle compagnie va imposto l’obbligo di stipulare le polizze con i professionisti, che oggi non esiste. Fabio Bonfà, vicepresidente vicario del Cni, dice: «Serve simmetria. Noi siamo obbligati, giustamente, ad avere una polizza ma non dobbiamo essere lasciati in balia delle offerte del mercato e sotto lo scacco delle compagnie».
Ci sono, poi, questioni meno vistose ma altrettanto vitali. Gli ingegneri, ad esempio, chiedono la revisione del meccanismo di emanazione delle normative tecniche, oggi troppo farraginoso. Sollecitano l’utilizzo della defiscalizzazione per l’avvio di un piano nazionale di prevenzione dei rischi sismici e idrogeologici. E auspicano il ritorno a qualche forma di riferimento tariffario. «Siamo fermamente convinti – conclude Bonfà – che per realizzare una buona opera serva una buona progettazione e un’attenta direzione dei lavori. Tutto questo, però, richiede un compenso equilibrato. Per evitare disomogeneità bisogna reintrodurre dei riferimenti per tutto il mercato, non solo per le gare pubbliche».

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