Da Milano Finanza di sabato 27 Luglio
L’ultima Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo conferma che in questa fase di crisi la vera priorità del risparmio dei cosiddetti baby boomer, ovvero la generazione dei nati tra il 1951 e il 1976, è la protezione dei figli: si risparmia soprattutto per lasciare un’eredità, per la loro istruzione e per aiutarli nei primi anni di vita autonoma.
Il genitore tende allora sempre più ad assurgere al ruolo di «sostegno economico di lungo corso» e i figli occupano sostanziose porzioni di portafoglio. Una stima empirica approssima che un figlio pesa per circa il 20% sul reddito familiare con spese crescenti nel tempo e, fenomeno dell’ultimo ventennio, per periodi sempre più prolungati a causa della forzata permanenza nella famiglia di origine: circa il 60% dei giovani dai 25 ai 29 anni e poco meno di un quarto di quelli da 30 a 34 anni vive in famiglia. La domanda sorge allora spontanea: al di là del finanziamento della spesa corrente, come può un genitore (o un nonno) investire a beneficio del futuro dei propri figli (o nipoti)? È importante impostare una strategia. La prima tappa è quantificare le spese. Oltre ai canonici «vitto e alloggio» sicuramente va considerata l’area della formazione, oltre al percorso scolastico in senso stretto.
Il passaggio successivo è l’analisi del bisogno: che cosa voglio costruire e per quale finalità? Voglio un capitale per finanziare il ciclo di studi a una certa scadenza, voglio dotare i figli per il futuro matrimonio, intendo precostituire la quota necessaria per acquistare, anche ricorrendo a un mutuo, una casa? Tappa successiva è la quantificazione delle risorse finanziarie: ho già una somma a disposizione, voglio risparmiare nel tempo e, se è così, quanto posso mettere da parte, con quale frequenza, con quale costanza e per quanto tempo? La costruzione di un capitale per i figli rientra infatti in un percorso di financial planning più complessivo dovendosi conciliare con le disponibilità e le necessità finanziare attuali e future. Le possibili soluzioni da utilizzare vanno poi legate ai bisogni da soddisfare.
L’esigenza da soddisfare è la creazione di un servizio di base che cominci a costruire qualcosa di economicamente significativo per il ragazzo. Si va dal libretto bancario o postale per i bambini e gli adolescenti ai conti-pacchetto confezionati dagli istituti bancari rivolti al target giovani. Il vantaggio emotivo dell’apertura di un conto corrente a un giovane è rappresentato dalla sorta di delega fiduciaria che il genitore conferisce, rendendolo psicologicamente autonomo.
Le soluzioni utilizzabili per costruire un capitale nel tempo in maniera graduale sono rappresentate in primo luogo dai piani di accumulo (pac) in fondi comuni.
Acquistare i fondi a rate è una soluzione particolarmente adatta per un accantonamento graduale e prolungato nel tempo. Il pac, soprattutto se attivato su portafogli di riferimento azionari, è portatore di un notevole valore aggiunto, consentendo di mediare i prezzi di ingresso. Tale meccanismo ha dato prova di produrre rendimenti finali più alti nel lungo termine rispetto all’investimento in soluzione unica. Possibilità innovativa è poi quella di attivare pac su Etf (Exchange Traded Fund), strumenti di diversificazione del portafoglio a costo contenuto e facilmente liquidabili. Ogni mese l’investitore può impiegare in questi strumenti somme di denaro anche contenute. Possibile anche l’utilizzo di polizze Vita a premio ricorrente sia del tipo rivalutabile che unit linked, con un occhio particolare ai costi. Esistono sul mercato anche quelle che si definiscono polizze-studio che prevedono bonus di rendimento legati alla performance scolastica del giovane. Va però verificato che, al di là della formula, si raggiunga davvero l’obiettivo per cui si vuole sottoscrivere: accumulare nel tempo senza che i costi siano eccessivi. Non vanno poi dimenticati i tradizionali buoni fruttiferi postali, certi nel rendimento e sottoscrivibili anche in tagli ridotti (da 50 euro). C’è una versione ad hoc dedicata ai minorenni: sono intestabili ai giovani da 0 a 16 anni e mezzo, restituiscono sempre il 100% del capitale investito e gli interessi che maturano fino al compimento del 18° anno di età e possono essere rimborsati anticipatamente, previa autorizzazione del giudice tutelare, con diritto alla restituzione del capitale investito e, dopo 18 mesi, al riconoscimento degli interessi maturati. Sono sottoscrivibili in forma cartacea a partire da 50 euro e non hanno spese. Anche il fondo pensione può essere una formula interessante per iniziare a costruire fin da piccoli un tesoretto. Anche perché i contributi versati per i familiari a carico possono essere dedotti dai redditi dei genitori entro il limite di 5.164,57 euro, consentendo quindi anche di risparmiare sulle tasse.
Chi ha un capitale iniziale cospicuo a disposizione, infine, può orientarsi verso gli zero coupon, titoli obbligazionari privi di cedole che riservano l’intero provento dell’investimento alla scadenza. Il principale vantaggio in fase di accumulazione di uno zero coupon rispetto a un normale titolo con cedole, al di là dell’aspetto connesso al risparmio forzoso, sta nel superamento di quello che gli analisti definiscono «effetto dispersione» ovvero il mancato reinvestimento delle cedole. Quindi chi decide di optare per i Btp lunghi (si veda tabella in pagina) deve ricordarsi di acquistare con le somme incassate dalle cedole ulteriori titoli per evitare che il capitale venga eroso dall’inflazione. Possono essere utilizzate poi polizze Vita a premio unico come le rivalutabili (con minimo garantito e consolidamento annuo del risultato) e le unit linked, oltre che i fondi comuni.
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