IAMA Consulting: Italiani sempre più anziani, quali opportunità? - Il Broker.it

IAMA Consulting: Italiani sempre più anziani, quali opportunità?

iama_logo_gestioneIl numero di Luglio di Experience, la newsletter di IAMA Consulting, la prestigiosa società di consulenza italiana specializzata nel mondo assicurativo e bancario, si focalizza questo mese sul tema dell’invecchiamento della popolazione cercando di analizzare non solo le problematiche ma anche le opportunità che possono nascere da questo trend.
Troviamo che lo studio condotto da Andrea Bellucci sia non solo interessante ma possa anche offrire importanti spunti a tutti coloro che “fabbricano”, promuovono e distribuiscono prodotti assicurativi e finanziari e, più in generale, a tutti quelli che iniziano a considerare l’idea di associare prodotti e servizi “non assicurativi” alla propria offerta di protezione.
In sostanza si può, senza dubbio, parlare di un’elevata longevità della popolazione italiana.  Questa, se da un lato è indice di qualità della vita e di una caratteristica resilienza degli italiani, va però vista considerando due aspetti fondamentali:
– le implicazioni e la sostenibilità economica della quota sempre crescente e progressivamente di maggior peso della componente di popolazione più avanti negli anni;
– il cambiamento radicale, non solo in termini di finanze pubbliche e private, ma anche culturale, sociale e di rapporto tra generazioni che esso viene a creare.
Questi scenari si inseriscono in una fase di contrazione e ridimensionamento del perimetro pubblico della spesa sia assistenziale, sia previdenziale, dovuto non solo alle ricorrenti crisi economico-finanziarie, ma anche ai limiti mostrati dall’attuale sistema di welfare italiano e, più in generale, dei paesi sviluppati.
I limitati investimenti diretti del settore pubblico nell’assistenza ai non autosufficienti causano, come già visto in altri settori, un deficit strategico in termini di infrastrutture, di presidi dedicati e di livelli di competenze su tematiche che richiedono sempre di più un’offerta organizzata, qualificata e a costi accessibili.
Accanto alle considerazioni sulla sostenibilità economica del fenomeno dell’invecchiamento all’interno di una situazione di forte crisi dell’attuale sistema di welfare, appaiono altrettanto importanti e correlate alle prime le valutazioni di fondo di come organizzare un modello di offerta di prestazioni socio-sanitarie , che non può che essere molto differente da quello attuale essendosi modificate quasi tutte le condizioni di contesto.
La sfida di fondo da cogliere è proprio quella di trasformare questa componente sempre più importante della popolazione italiana da «peso»  per le generazioni future e «problema» da risolvere a occasione di crescita  e di sviluppo della società italiana nel suo complesso.
Di fronte ad un cambiamento così importante e ampio si aprono grandi occasioni nei sistemi di offerta di servizi sia di carattere assistenziale, sia di apprendimento, sia di attivazione di grandi “luoghi” di comunicazione e di socialità in cui gruppi di anziani possono trovare una loro identità di individui e, perché no, anche di consumatori.
In alcuni paesi, come ad esempio la Gran Bretagna, sono già diffuse e consolidate iniziative imprenditoriali che vedono protagoniste le persone in avanti con gli anni le quali, all’interno di queste comunità, possono condividere esperienze, interessi e, nello stesso tempo, costituire una collettività di consumatori  a cui viene offerta una gamma molti ampia di prodotti e servizi quali coperture assicurative, prodotti finanziari, pacchetti di viaggio, magazine, servizi con consulenza e di wellness.
La carta vincente di un sistema di offerta in questo campo è, in ogni caso, rappresentata dalla capacità di integrazione dei servizi offerti al fine di trasferire alla persona in avanti con gli anni, sia essa “giovane” o “vecchia”, quell’approccio olistico che consenta di far fronte a bisogni sia materiali, sia psicologici, sia relazionali senza fermarsi all’erogazione di un servizio  che rischia, se non inserito nel giusto contesto, di non risolvere le articolate esigenze di questi segmento di individui, peraltro, come detto, caratterizzato da differenze anche rilevanti in termini di vissuto e di aspettative presenti e future.
Consigliamo quindi a tutti un’attenta lettura dello studio completo realizzato da IAMA Consulting che potete trovare QUI

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