Da “Il Sole 24 Ore” del 4 luglio 2013
A sorpresa, Unipol ha rinunciato al ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento con cui nel giugno dello scorso anno l’Antitrust ha autorizzato la fusione con il gruppo FonSai imponendo, tuttavia, la dismissione di un ramo d’azienda pari a 1,7 miliardi di euro di raccolta premi e altre misure per contenere una potenziale posizione dominante.
La decisione di abbandonare il ricorso contro il provvedimento, non motivata ieri dalla compagnia di Bologna, sembra legata a una richiesta inviata da Unipol al garante della concorrenza per rivedere alcuni termini dell’accordo sugli asset da dismettere. La proposta di revisione, su cui l’Authority darà una risposta nelle prossime settimane, non mette in discussione il perimetro degli asset oggetto della dismissione, quanto l’ammontare dei premi da vendere, e potrebbe anche essere accettata. Unipol sembra avere ritenuto opportuno non andare allo scontro con l’Antitrust sia per non ostacolare il dialogo in corso per la revisione dell’ammontare dei premi da dismettere, che potrebbe scendere sotto 1,7 miliardi di euro, sia per la necessità di non frenare con contenziosi giudiziari il processo di vendita del ramo d’azienda della Milano Assicurazioni. Il gruppo Unipol ha infatti avviato da mesi le trattative con diversi gruppi, fra cui alcuni investitori americani, per la vendita di uno scorporo di Fondiaria-Sai, comprensivo del marchio Milano Assicurazioni e di premi per 1,7 miliardi di euro, dei quali 800 milioni solo nel settore dell’Rc auto. Tuttavia, quel ramo d’azienda nel tempo sembra avere subito alcune modifiche: dopo mesi di pulizia del portafoglio, in un contesto di mercato di flessione della raccolta danni, il perimetro di quello scorporo concordato con l’Antitrust pare avere una raccolta premi inferiore al valore di 1,7 miliardi di euro. Insomma, se l’Antitrust fosse d’accordo, la compagnia guidata da Carlo Cimbri potrebbe vendere quello spin-off, ridurre la quota di mercato sotto la soglia del 30% e rispondere nella sostanza al provvedimento Antitrust ma non vendere tutto l’ammontare di ricavi stabilito inizialmente dall’Autorità. Si vedrà.
L’atto di rinuncia al ricorso è stato depositato martedì e confermato ieri dai legali di Unipol davanti alla Prima sezione del Tar.