Assemblea ANIA, nel 2013 previsti premi in crescita dell'8,8% - Il Broker.it

Assemblea ANIA, nel 2013 previsti premi in crescita dell'8,8%

133428926-04e9bb09-9089-451d-ab19-9124106c6bebSi apre con una fosca panoramica sulla situazione economia e finanziaria del paese la relazione del presidente ANIA Aldo Minucci all’Assemblea annuale dell’associazione delle imprese, tenutasi ieri mattina a Roma.
L’Istat ha registrato il settimo calo trimestrale consecutivo del PIL. Mai, nel dopoguerra, l’Italia aveva vissuto una crisi così prolungata.
Rispetto a cinque anni fa – ha sottolineato Minucci – il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto di quasi il 10%. Il tasso di disoccupazione è raddoppiato, collocandosi in aprile al 12%. La disoccupazione giovanile, in particolare, ha raggiunto il 40%.
Incertezza e insicurezza si stanno radicando nel sistema economico e in quello sociale. Una parte del Paese si trova di fronte a oggettive e serie difficoltà materiali; un’altra parte, meno toccata dalla crisi, rimane comunque bloccata da timori e paure e preferisce rinviare le scelte di consumo e di investimento a un futuro che si spera più propizio.
A tutti i livelli, dunque, si percepisce la volontà di rifuggire dal rischio di compiere scelte, nel timore che possano rivelarsi sbagliate. Ma un paese incapace di decidere, è un paeseche regredisce, che non ha futuro.
Secondo Minucci, serve in primo luogo una correzione del “cuneo” fiscale e contributivo, che grava in modo iniquo su imprese e lavoratori, con pesanti conseguenze; la decontribuzione per almeno 3 anni di tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato; il rimborso del contributo addizionale che grava sui rapporti di lavoro a tempo determinato, qualora il lavoratore venga poi assunto a tempo indeterminato. Andrebbe favorito il turnover, eliminando la disposizione che consente ai dipendenti di rimanere in servizio fino a 70 anni, fruendo di benefici pensionistici, prevedendo per i dipendenti non lontani dalla pensione, la possibilità di un graduale ritiro dalla vita attiva con una riduzione dell’orario di lavoro e della relativa retribuzione, ma con la garanzia di contribuzione figurativa piena a carico della fiscalità generale.
È incomprensibile – ribadisce il presidente Ania – che la spending review sia finita così presto nel dimenticatoio, senza aver prodotto apprezzabili risultati.
Va inoltre riformato con urgenza il sistema di giustizia civile: l’Italia è il paese al mondo in cui il processo civile dura di più, ci vogliono 564 giorni per il giudizio di primo grado.
L’ANIA chiede con urgenza alle Autorità competenti l’apertura di un tavolo di confronto al fine di definire, per le controversie in materia di r.c. auto, modalità di conciliazione e mediazione più efficienti.
Minucci ha sottolineato che l’assicurazione italiana ha continuato a svolgere la propria funzione economica, contribuendo a dare stabilità al Paese. Le compagnie italiane non hanno diminuito la quota di titoli governativi italiani nei loro portafogli, ma l’hanno addirittura incrementata (tra il 2008 e il 2012, infatti, essa è passata dal 33% al 50%). Attualmente, gli investimenti delle imprese del nostro settore coprono circa l’11% del debito pubblico italiano. Uno stock imponente, che sfiora i 220 miliardi di euro.
Grazie anche alla norma di legge che ha consentito di attutire l’impatto delle minusvalenze sui titoli governativi è stata di aiuto.
Le compagnie hanno continuato a riconoscere una redditività significativa ai risparmi loro affidati. Le gestioni separate delle imprese non hanno mai registrato apprezzabili deflussi. Dallo scorso autunno la raccolta premi nel ramo vita – dopo un biennio di contrazione – ha ripreso a crescere su ritmi elevati: nei primi quattro mesi del 2013, la nuova produzione è infatti aumentata del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel 2013 il totale dei premi contabilizzati (danni e vita) del lavoro diretto italiano dovrebbe attestarsi a 114 miliardi di euro, in crescita dell’8,8% rispetto al 2012. Nel ramo danni, il volume dei premi contabilizzati dovrebbe risentire negativamente della fase congiunturale regressiva dell’economia per cui – per il 2° anno consecutivo – si dovrebbe registrare a fine 2013 una variazione negativa, pari al 3,5%. L’incidenza di tali premi sul Pil salirebbe nel 2013 al 7,3% dal 6,8% del 2012.
Dopo una perdita cumulata di 4,4 miliardi di euro nel biennio 2010-2011, le imprese hanno registrato, nello scorso esercizio, un utile netto di 5,8 miliardi di euro.
Al risultato complessivo ha contribuito l’utile dei rami danni, pari a 600 milioni, determinato dal calo del costo dei sinistri, conseguenza soprattutto della riduzione della circolazione dei veicoli.
Si tratta nel complesso di un consuntivo da valutare con favore – ha commentato Minucci – ma che è il risultato di scelte finanziarie coraggiose e di fattori congiunturali.
rca1Sul tema caldo RCA non è mancato la risposta ANIA alle accuse Ivass sulle tariffe italiane“record”. L’Ania snocciola infatti tutti i dati per dimostrare come le tariffe praticate da settembre 2012 a maggio abbiano mostrato un calo significativo.
Dopo tre esercizi negativi, con perdite complessive pari a 1,6 miliardi, nel 2012 il risultato tecnico della r.c. auto è tornato in positivo per 1,9 miliardi.
Questo andamento si è immediatamente riflesso sulla dinamica dei prezzi che infatti dallo scorso autunno sono tornati a diminuire. In particolare, dal settembre 2012 al maggio scorso il prezzo medio delle coperture è sceso di circa il 6%.
In altri termini – ha detto Minucci – il premio medio -incluse le tasse- è calato da 560 a 525 euro che, moltiplicato per il numero dei veicoli assicurati, determina una riduzione complessiva dei premi pari a 1,5 mld. Minucci ha sottolineato che questi dati sono incontrovertibili e smentiscono le cifre a più riprese diffuse da altre fonti.
Le critiche che giungono dall’Ivass “non hanno fondamento”, ha quindi aggiunto Minucci spiegando che la somma complessivamente spesa dagli assicurati nel 2012, tasse escluse, è stata pari a 18,5 mld, ossia in media circa 450 euro per polizza. Se si aggiungono gli oneri fiscali e parafiscali, il prezzo medio della polizza e’ stato di 560 euro.
Minucci ha riconosciuto che nonostante i recenti ribassi, la Rc auto continua a gravare significativamente sui bilanci delle famiglie con un peso che la crisi economica rende più acuto”, ma ha precisato come “non ha fondamento” la tesi secondo cui dipende dalle imprese il fatto che il prezzo è molto più elevato rispetto a quello che si riscontra in diversi Paesi esteri.
Secondo l’Ania la componente fondamentale che incide sul livello dei prezzi è costituita dalla dimensione del costo dei sinistri. A spiegare lo scostamento rispetto agli altri Paesi sono i diversi criteri di riconoscimento e risarcimento dei danni alla persona e l’anomala diffusione delle frodi assicurative. E’ su queste cause strutturali, pertanto, che occorre intervenire. Per Minucci, quindi basterebbero poche, mirate misure per ottenere risultati sostanziali. Alcune di esse sono realizzabili immediatamente, senza ulteriori interventi normativi.
277-0-38618_bk rossiSu questo tema è ritornato nel suo intervento il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, che ha spiegato che il nuovo sistema di assicurazione della responsabilità civile auto dovrebbe essere “equo, corretto, trasparente, in linea con le migliori esperienze internazionali e con gli auspici, da troppo tempo delusi, di tutti i cittadini italiani”. “Le difficoltà concettuali e operative che abbiamo davanti non devono impedirci di muovere verso” questo traguardo, ha proseguito Rossi aggiungendo che tutti si devono impegnare per fronteggiare il problema dei costi e degli alti prezzi delle polizze per la rc auto, più elevati in Italia “rispetto agli altri paesi europei”. In primis le imprese assicurative perché “ne va della loro reputazione”.
Parlando delle iniziative in corso, Rossi ha spiegato che si terrà già questa settimana una prima riunione operativa del gruppo congiunto avviato da Ivass e Antitrust con l’industria assicurativa, gli intermediari e i consumatori per sciogliere il nodo dell’Rc auto che presenta problemi “antichi e intricati”. “I risultati dell’analisi e del confronto – ha precisato – saranno tempestivamente resi pubblici, sperabilmente entro quest’anno”.
L’Ivass sta inoltre lavorando a un diverso criterio” per il rimborso in caso di risarcimento diretto.
Rossi ha spiegato che attualmente “le compensazioni avvengono a forfait”. Inoltre, “la certezza di un rimborso predefinito non incentiva le imprese ad apprestare adeguati controlli sui costi e verifiche antifrodi. L’Ivass sta lavorando a un diverso criterio, che contiamo di approntare entro settembre e di sottoporre subito dopo a pubblica consultazione, in modo da far entrare in vigore le nuove regole dal 1° gennaio del 2004”, ha concluso.

flaviozanonatoAnche il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, parlando all’Assemblea dell’Ania delle tariffe sull’Rc Auto, ha detto che “con interventi mirati è possibile coniugare la riduzione degli oneri per gli assicurati con la redditività per le imprese”.
Contro l’Ania si sono – come di consueto – schierate tutte le associazioni dei consumatori. “E’ tempo di istituire un’anagrafe unica per gli assicurati presso l’autorità’ di controllo Ivass. Solo così sarà possibile intercettare le truffe in campo assicurativo che finiscono con lo scaricarsi su tutti i consumatori, aumentando i premi assicurativi”, ha commentato Adiconsum.

Federconsumatori sostiene che “l’Ania continua a diffondere dati poco attendibili sulle polizze Rc auto, dichiarando addirittura -da settembre 2012 a maggio 2013- una diminuzione del 6%; “un dato che non riflette affatto la realtà del nostro Paese”. “Al massimo, rispetto allo scorso anno, relativamente ad alcune classi – prosegue l’associazione -vi è stato un lieve raffreddamento delle tariffe, non certo una riduzione. Tantomeno quelle applicate al Sud, che continuano a registrare livelli elevatissimi e vergognosi”.
Dopo aver affrontato diversi altri temi importanti – dalle catastrofi naturali, alla RC sanitaria, alla distribuzione ecc., Minucci ha concluso ricordando che pur avendo alle spalle un anno difficile ora abbiamo ora davanti a noi un percorso stretto e accidentato, irto di difficoltà e di rischi: possiamo affrontarlo solo riprendendo il coraggio delle decisioni, assumendo le nostre responsabilità, facendo in modo che non si diffonda la sfiducia.
Secondo Minucci, “se si lascia che prevalgano incertezza e paura, il destino è segnato. Occorre reagire con determinazione e coraggio. Il destino, in realtà, non e’ per nulla segnato e rimane nelle nostre mani.
“Disponiamo di risorse, energie e valori che attendono solo di essere sbloccati per rimettere in moto il Paese. Dobbiamo compiere uno sforzo, a livello politico, economico e sociale, per vincere la paura, ridurre le aree di incertezza, ridare alle persone e alle imprese la capacità di decidere del loro avvenire”.
“Questa è la sfida che abbiamo di fronte: rendere il nostro Paese più moderno, più dinamico, più aperto al merito e alle capacità, più solidale. L’assicurazione vuole essere al suo fianco, con la consapevolezza di disporre di quei valori che possono aiutare gli italiani a navigare con maggior sicurezza verso un futuro migliore”.

FONTE: iNews di Vittorio Brambilla

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