Rossi IVASS: tariffe RCA grave ingiustizia sociale, possono e debbono scendere - Il Broker.it

Rossi IVASS: tariffe RCA grave ingiustizia sociale, possono e debbono scendere

277-0-38618_bk rossiGli elevati livelli delle tariffe RCA sono una grave ingiustizia e devono essere ridotti” lo ha detto oggi Salvatore Rossi, Presidente dell’IVASS, oggi a Palazzo Koch al termine della sua prima assemblea annuale nelle vesti di Direttore Generale della Banca d’Italia e di Presidente dell’Ivass.
A proposito dell’amplissimo divario fra i livelli tariffari dell’RCA prevalenti in Italia e in altri Paesi europei, secondo il presidente di Ivass “Il fenomeno, di vecchia data, sta assumendo una connotazione di ingiustizia grave nella fase di difficoltà in cui molte famiglie italiane versano“.
Le compagnie di assicurazione, in controtendenza rispetto alla crisi economica, hanno realizzato utili per quasi 6 miliardi di euro nel 2012 ”pur in un contesto di contrazione della raccolta: il loro patrimonio di vigilanza e’ pari al doppio dell’ammontare richiesto nel ramo vita, 2,8 volte del ramo danni, valori simili a quelli antecedenti la crisi dell’eurozona”. Rossi, prendendo le mosse da questa importante considerazione ha quindi sottolineato che le assicurazioni devono ”giocare” un ruolo maggiore nel finanziamento dell’economia. “Occorrono”, ha detto Rossi, “soluzioni radicali e durature. Le tariffe possono e debbono scendere” dato  ”l’amplissimo divario tra i livelli prevalenti in Italia e in altri paesi europei”.
Di questo il presidente della Vigilanza sul settore parlerà anche all’assemblea dell’Ania il 2 luglio “dando conto anche di una iniziativa comune che intendiamo avviare con l’Agcm (Antitrust)”.
Bocche cucite da parte degli assicuratori il cui massimo rappresentante, Aldo Minucci, Presidente dell’Ania, si è limitato a rimandare all’appuntamento istituzionale del 2 luglio.
L’Ivass già lo scorso 18 giugno aveva comunicato i dati della nuova indagine sulle tariffe RCA in Italia aggiornata al 1° aprile che hanno evidenziato:

  • come permanga e anzi si accresca il divario tra le tariffe praticate nelle regioni settentrionali ed in quelle centro-meridionali
  • come a seguito delle recenti iniziative contro la discriminazione di genere si abbia avuto un forte aumento sulle assicurate (12% per un diciottenne di sesso femminile con autovettura di 1300 cc. alimentata a benzina, in classe bonus-malus 14) a fronte di una diminuzione meno che proporzionale sugli assicurati di sesso maschile (il premio medio ponderato per il corrispondente profilo maschile è infatti diminuito del 6,4%).

Rossi si è poi soffermato sulla vigilanza: ”dagli scenari che si profilano vengono conferme delle due direttrici strategiche che guidano l’attività dell’Ivass collegamento con la vigilanza bancaria, e tempestivo orientamento delle norme verso i principi del nuovo assetto regolatorio che si profila in Europa”.
L’Ivass infatti e’ nato per volontà del governo e del parlamento con l’obiettivo di riformare l’attività di vigilanza nel settore assicurativo, e di realizzare un più stretto collegamento con la vigilanza bancaria.
Quindi, mentre “va rafforzata l’azione di vigilanza e le tutele del consumatore”, l’Ivass ”si adopererà perchè le tariffe scendano senza pregiudicare la solvibilità delle compagnie, se vengono messi in campo gli opportuni presidi”. A questo proposito il presidente rileva che l’Ivass sta mettendo a punto i regolamenti attuativi, e sta aiutando i ministeri competenti a predisporne altri: ”dobbiamo procedere speditamente pur con la limitazione delle risorse imposte dalla legge”.

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