INTERVISTE ESCLUSIVE - Stefano Bruschetta - Fondatore di Alta Broker: redditività delle compagnie legata a doppio filo all’RCA, per abbassare i premi più attenzione agli stili di guida e Bad Company per riallineare le tariffe sul territorio nazionale - Il Broker.it

INTERVISTE ESCLUSIVE – Stefano Bruschetta – Fondatore di Alta Broker: redditività delle compagnie legata a doppio filo all’RCA, per abbassare i premi più attenzione agli stili di guida e Bad Company per riallineare le tariffe sul territorio nazionale

3d676c8Abbiamo incontrato Stefano Bruschetta, Fondatore di Alta Broker presso i suoi uffici di Genova presso i quali si respira un’atmosfera di intensa attività e dove il nostro intervistato ci ha accolti con simpatia e cordialità.
Bruschetta opera nel mondo assicurativo fin dal 1984 prima, per 13 anni presso Compagnie di Assicurazione, e quindi per altri 14 nelle più importanti Società di Intermediazione a livello nazionale ed Internazionale. Ha seguito progetti importanti e dal 1994 si è specializzato, in particolar modo, nel Ramo R.C. Auto ove si è, tra l’altro, occupato di razionalizzare grandi Flotte di veicoli commerciali sia di Aziende private sia di grandi centri aggregativi (Coop / Consorzi). Nel Febbraio 2010, in prima persona, ha voluto creare Alta Broker, un centro di eccellenza che nasce per mettere a disposizione del Cliente i quasi trent’anni di esperienza maturata sul campo.
Il Broker: Prima di entrare nei dettagli professionali ci farebbe piacere, come da nostra abitudine, conoscere l’uomo e le sue peculiarità. Chi è Stefano Bruschetta, come mai ha scelto questa professione, quali sono i suoi hobby ed interessi extraprofessionali?
Stefano Bruschetta: Figlio d’arte spesso mi domando cosa avrei fatto se non avessi seguito i consigli paterni. Papà assicuratore, Zio Assicuratore e che altro avrei potuto fare di mestiere? Correva l’anno 1984, mi diplomavo e il giorno stesso della promozione il babbo mi portò in Agenzia, a Rapallo, e mi disse: “Adesso datti da fare! “. Questo l’esordio nel mondo del lavoro. Stavano arrivando i primi fax e di li a poco il PC entrava nella nostra vita. Ricordo che mi comprai un Commodore 128 e programmavo in basic per semplificarmi la vita lavorativa. Ai tempi le polizze si battevano con la macchina da scrivere (Olivetti Lettera) e i conti dei premi si facevano con le tariffe cartacee (e vallo a raccontare ai giovani di oggi …). Ancora oggi mi diverto a studiare software per semplificare la vita dei miei collaboratori… ma lo faccio programmare agli ingegneri!
Quando non lavoro mi dedico alla famiglia e ad alcuni passatempi distensivi. Gioco a Golf (meglio: zappo manti erbosi e prima o poi mi chiederanno i danni), amo le motociclette e le belle auto (deformazione professionale). Possiedo un paio di auto storiche e vado a fare qualche raduno soffermandomi a parlare con i collezionisti, quelli seri, mi diverto un sacco.
9350060430b97217507f4227814f7479_bigIl Broker: Perchè Alta Broker? Come nasce, con quali obiettivi specifici e con quali peculiarità?
Stefano Bruschetta: Era indispensabile, per proseguire il cammino professionale e per dare nuove soluzioni al dormiente mercato genovese, creare un centro di eccellenza nell’intermediazione assicurativa. Alta Broker vuole colmare una nicchia che riteniamo scoperta ovvero quella che sta tra l’Agente e il Medio/Grande Broker.
Serviamo quindi direttamente la nostra Clientela ma, nel progetto wholesale, supportiamo i Colleghi intermediari nel difficile percorso di mantenimento e crescita delle loro realtà.
Peculiarità? Provare a interpretare il mercato di domani, studiare con alcune Compagnie le idonee soluzioni per soddisfare tutti: risparmio per i Clienti, redditività per le Compagnie, soluzioni per gli Intermediari.
Il Broker: A proposito di intermediari, che caratteristiche bisogna avere per divenire vostri partner?
Stefano Bruschetta: Semplice, innanzitutto condividere la nostra visione futura dell’intermediazione – risparmio, redditività e soluzioni come dicevo poco fa – e, in secondo luogo, adeguarsi alle nostre procedure gestionali che, a volte, possono sembrare burocratiche ma che risultano fondamentali per una gestione strutturata dell’attività.
Il Broker: Passati 3 anni abbondanti questo è forse il momento giusto per trarre un bilancio della sua iniziativa imprenditoriale. Come è andata, quali obiettivi sono stati raggiunti e con quali risultati. Può darci qualche numero?
Stefano Bruschetta: L’unico nostro obiettivo è quello di creare un centro di eccellenza nella nostra nicchia di mercato.
Siamo partiti con la prima polizza (che poi era la mia autovettura) poco più di tre anni fa ed ecco i nostri numeri attuali:

  • 3 anni di vita
  • 12 collaboratori
  • 15 consulenti dedicati ai nostri business
  • 4.500 clienti
  • 18.000 contratti
  • 9.000.000 di Euro di raccolta premi
  • un incremento del 65% – a tutto aprile 2013 – rispetto ai primi 4 mesi del 2012

Lascio trarre le conclusioni ai lettori.
Il Broker: Quali obiettivi sono invece ancora da realizzare? Come immagina Alta Broker fra tre anni?
Stefano Bruschetta: Beh, un obiettivo ce l’avrei: avere più tempo per me! Scherzo: non è ancora il momento. Alta Broker, nel 2016, sarà il punto di riferimento di molti intermediari cui saremo riusciti a far comprendere e condividere la nostra idea di intermediazione.
Il Broker: Ci risulta che lei sia un grande esperto del ramo RC Auto, un mondo in grande evoluzione, quali sono a suo parere i grandi temi del futuro?
Stefano Bruschetta: Le opportunità che mi si sono presentate fino ad oggi mi hanno dato la forza di credere fortemente in questo ramo che, da molti Colleghi, è considerato la parte meno professionale del nostro mestiere di intermediari.
Ho affrontato queste sfide con determinazione – credendo fortemente in quanto stavamo facendo – e ho cercato sempre di trovare nuovi spunti per innovare e creare il miglior servizio da mettere a disposizione della Clientela.
La RCA è stata, e continuerà ad essere, l’ago della bilancia degli utili che le Compagnie genereranno. Come sempre è stato, tariffe crescenti quando occorre fare utili, tariffe calanti quando serve cash flow.
Due grandi temi caratterizzeranno a mio parere il futuro:

  • il consolidarsi di Società di intermediazione molto specializzate (Broker wholesale) che potenzialmente opereranno come delle Compagnie ma in modo molto più dinamico;
  • la profilazione degli stili di guida per personalizzare ancor di più le tariffe per il proprio Cliente.

Inoltre, in futuro vedremo affacciarci sul nostro mercato Compagnie straniere che metteranno in discussione il potere dei grandi Gruppi Nazionali.
Il Broker: Già che ci siamo parliamo di tariffe allora. Le voci sono contrastanti chi parla di riduzioni, chi di aumenti, chi della “particolare” situazione del Sud Italia. Lei come la vede?
Stefano Bruschetta: Il mio pensiero – come già anticipato sopra – è semplice e lineare: le Compagnie stanno tenendo in piedi i loro bilanci grazie ai premi RCA.
Se consideriamo che il costo medio di un sinistro è circa 2.000 Euro (indennizzo diretto) e la frequenza statistica è del 7% (forse anche meno) allora bastano 14.000 euro per pagare i sinistri generati da 100 auto circolanti.
Metteteci i caricamenti e le imposte e fate voi il conto, ma il costo medio delle assicurazioni non dovrebbe superare i 300 euro lordi.
Nel Sud Italia la situazione è abbastanza critica. Ma certamente gestibile.
Si potrebbe creare una “Bad Company” a partecipazione statale per ri-allineare i premi ai livelli del nord Italia. Servirebbe creare cultura, controllo, formazione di tutte le parti coinvolte nei processi assicurativi e severe pene per i truffatori. E con l’obbligo di satellitari di ultima generazione monitorare maggiormente il parco circolante.
Il Broker: Quindi Bruschetta è un promotore della scatola nera? Che scenario immagina e con quali vantaggi / svantaggi?
Stefano Bruschetta: Sono più di 15 anni che esistono le “Scatole nere”. Il primo importante impianto montato sui 200 veicoli di una ditta di Autotrasporti del nord Italia, lo vidi personalmente nel 1996, a Treviso. Mi strapparono uno sconto di oltre il 50% rispetto alle tariffe di allora. Erano scatole di grandi dimensioni, molto costose e con installazioni lunghe, difficoltose e onerose.
Oggi esistono apparecchi molto più piccoli, sofisticati e di immediata installazione che integrano funzioni molto evolute. Senza dubbio promotore, quindi!
I vantaggi potranno essere in legati all’abbassamento dei costi; di contro saremo costantemente e maggiormente “profilati”.
Il Broker: Parliamo di innovazione di prodotto nel ramo auto? Quali sono le cose più interessanti che si aspetta possano succedere nel prossimo futuro? Voi di Alta Broker avete in cantiere qualche progetto innovativo che può svelare i nostri lettori?
Stefano Bruschetta: L’abbassamento dei premi è l’obiettivo primario e potrà essere fatto con un concreto aiuto nel capire gli stili di guida da parte degli Assicuratori. Le Scatole nere saranno protagoniste. Si, abbiamo in cantiere alcuni importanti progetti che – anche per scaramanzia – non voglio ancora rivelare. Ma partiranno a breve e avranno molto eco, questo lo posso anticipare.
Il Broker: Per concludere, voi di Alta Broker vi definite “supertecnologici”. Ci spiega perchè? Qual è il vostro rapporto con l’innovazione di processo? E con il mondo social?
Stefano Bruschetta: SuperTecnologici è un termine che ci è stata “affibbiato” da alcuni Colleghi quando hanno visto gli strumenti che utilizziamo.  Non abbiamo nulla di fantascientifico, ma cerchiamo di sfruttare tutte le funzionalità dei software che vengono messi a disposizione e di crearne di nuovi che facilitino il lavoro. Grazie alla nostra divisione di Intelligenza Artificiale Applicata (IAA) e alla nostra Società fornitrice di software possiamo senza falsa modestia collocarci tra gli intermediari “modello” del panorama nazionale per quanto riguarda gli aspetti informatici.
Ma non abbiamo segreti, vi invitiamo qui da noi a toccare con mano.
Concludendo:  buon futuro a tutti!

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