Le Imprese italiane e il problema dei Mancati Pagamenti. - Il Broker.it

Le Imprese italiane e il problema dei Mancati Pagamenti.

L’attuale crisi della UE sta condizionando in maniera pesante l’andamento dell’economia mondiale. La decisione dei governi di adottare politiche di austerità e contrazione dei bilanci sta riducendo la Domanda globale e, quindi, la crescita.
Le previsioni dei maggiori istituti di ricerca sul Prodotto Interno Lordo italiano indicano per il 2012 una contrazione del 2,3/2,4%, sottolineando anche il basso livello di produttività di un’economia per ora trainata solo dall’export.
Secondo il Fondo Monetario tra il giugno 2011 e quello 2012, l’Italia ha perso 235 miliardi di euro di investimenti (15% del Pil), impegnata a rafforzare la sostenibilità di bilancio a fronte di un rapporto debito-Pil ora attestato al 123%, picco storico dal 1995.
Secondo stime Cnr-Itia su dati Ice e Eurostat, il Paese è tra i primi cinque posti a livello mondiale per produzione manifatturiera pro capite, secondo in Europa per diversificazione geografica dell’export e leader mondiale di export per 249 nicchie di prodotto. È difficile in questa situazione identificare i punti di svolta in brevissimo tempo, ma il 2013 dovrebbe essere comunque un anno di ripresa, anche se il motore dell’economia si avvierà lentamente. L’anno prossimo infatti, a causa dell’effetto trascinamentodal 2012, è prevista ancora una leggera contrazione.
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FREQUENZA: numero dei mancati pagamenti
SEVERITA’: importi medi dei mancati pagamenti
La decelerazione della crescita economica nazionale si riflette sull’andamento dei mancati pagamenti delle imprese italiane.
Dopo i primi nove mesi del 2012, il numero dei mancati pagamenti (frequenza) nel mercato interno è cresciuto del 25% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre l’importo medio (severità) resta invariato.
Le difficoltà di accesso al credito e il calo dei consumi con la conseguente dilatazione dei tempi di pagamento, inducono le aziende a non onorare i propri impegni, generando un impatto negativo sul credito interaziendale. Nonostante l’incremento dei mancati pagamenti, sia la numerosità sia gli importi medi restano decisamente inferiori alla crisi del 2008. Seppur con un trend inferiore, a settembre, anche il mercato Export segna un incremento degli incagli dei pagamenti, registrando la crescita sia della frequenza(+ 5%) che della severità (+9%).
Questo è quanto rivela il Rapporto di Euler Hermes Italia, Società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti di circa 450.000 aziende. “I mancati pagamenti in Italia – afferma Michele Pignotti, Capo della Regione Euler Hermes Paesi Mediterranei, Africa e Medioriente – proseguono il trend di crescita anche per il 2012. Il forte rallentamento dei consumi privati, le condizioni di accesso al credito restrittive, insieme ad una struttura finanziaria molto indebitata delle imprese italiane, stanno alimentando sul mercato interno la crescita dei debiti non onorati tra le aziende”.
Andando ad analizzare i territori italiani, gli indicatori dei mancati pagamenti sono in peggioramento per 7 regioni su 10, mentre solo il Friuli li presenta entrambi in miglioramento, grazie alla tenuta dell’export di alcuni distretti. La Lombardia soffre il rallentamento dell’export che sta colpendo le PMI del territorio con un ampio numero di default. Nel Veneto le varia-zioni ridotte sono dovute al dinamismo di alcuni distretti che puntano su qualità e nuovi mercati, come quello degli occhiali e quello trevigiano del mobile. Al sud, la decelerazione economi-ca del Paese, è ancora più evidente specialmente sulla numerosità dei mancati pagamenti in Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Guardando ai settori invece, l’edilizia prosegue nel trend negativo che dura ormai da alcuni esercizi e il settore agroalimentare, nonostante le caratteristiche anticicliche, risente anch’esso del calo dei consumi, delle inefficienze della catena distributiva e della crescita dei costi per le imprese agricole. Nella filiera della pelle, le calzature risentono all’interno del ridotto potere d’acquisto delle famiglie italiane, mentre il cuoio e la concia in genere, sono riusciti ad agganciare importanti ordini da parte di “maison” estere del lusso. La meccanica si difende, specie all’estero, grazie alla specificità della produzione ad alto valore aggiunto e spesso ritagliata sulle esigenze dei clienti.
(Fonte: Report Mancati Pagamenti Euler Hermes Italia)

Silvia De Marco

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