CHE FINE HA FATO IL DECRETO LIBERALIZZAZIONI?
Sono passati ormai 10 mesi dal varo del Decreto Liberalizzazioni e ancora non si vedono i Decreti Attuativi e i Regolamenti mentre più voci della società civile si alzano a domandare che fine abbia fatto il “Cresci Italia”? Dopo mille annunci le riforme stentano a decollare, affossate dalle lobby e da un parlamento lento e poco interessato a cambiare le cose.
In particolare il settore assicurativo non ha ancora visto alcun cambiamento. Per ora non esiste la possibilità di istallare una scatola nera sulle auto al fine di avere uno sconto da parte della Compagnia. Così come, d’altronde, ancora non è stato istituito il registro dei danneggiati e dei testimoni (per evitare o comunque ridurre le truffe), e manca ancora l’unificazione nazionale delle tariffe RC.
L’obiettivo del Decreto era quello di ridurre i costi. O, quanto meno, di ricondurli a una dinamica europea. E questo perché, come scritto a suo tempo dall’Antitrust, i premi effettivamente pagati per l’Rc auto hanno registrato nel periodo 2009-2010 aumenti da record, i più alti del vecchio continente. Incrementi anche del 25% per chi assicura un’autovettura e di oltre il 35% nel caso di un motociclo.
Ma partiamo dalla Legge n. 27 del 24 marzo 2012 che stabilisce quanto segue:
- nel caso in cui l’assicurato acconsenta all’installazione di meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo, denominati scatola nera o equivalenti, o ulteriori dispositivi, individuati con Decreto Ministeriale i costi di installazione, disinstallazione, sostituzione, funzionamento e portabilità sono a carico delle Compagnie;
- le stesse Compagnie praticano inoltre una riduzione significativa rispetto alle tariffe preventivamente stabilite, all’atto della stipulazione del contratto o in occasione delle scadenze successive a condizione che risultino rispettati i parametri stabiliti dal contratto.
LE DIVERSE POSIZIONI DEGLI OPERATORI E DELLA SOCIETA CIVILE
E se la società civile protesta l’ANIA ha recentemente ribadito la propria contrarietà all’obbligo, che sarebbe imposto dal Decreto Liberalizzazioni, per le compagnie di fornire polizze RC Auto con Scatola Nera ribadendo la necessità che siano le stesse compagnie a decidere se proporre o meno tali polizze e la forte contrarietà all’automatica riduzione del premio assicurativo per quei clienti che richiedessero questa tipologia di contratto.
Una posizione che sembra girare intorno al vero punto critico, ovvero la contemporanea obbligatorietà di farsi carico del costo dell’apparecchiatura e di concedere uno sconto.
Una posizione, inoltre, che sembra poco enfatizzare la funzione antifrode che il Decreto definisce come segue con riguardo alla scatola nera: “L’insieme delle funzioni che, in base alle configurazioni tecniche connesse all’offerta sul mercato di servizi a valore aggiunto, i meccanismi possono garantire per la determinazione delle responsabilità in occasione dei sinistri, l’elaborazione delle tariffe, ed ogni altro servizio connesso ai precedenti”.
Eppure le misure contenute nel Decreto e volte a contrastare le frodi appaiono assai incisive riconoscendo il fatto che le frodi contribuiscono significativamente a fare lievitare le tariffe. In particolare viene introdotta una sanzione durissima: “Carcere fino a cinque anni e radiazione dall’albo professionale per i periti assicurativi che accettano e stimano falsamente danni a cose conseguenti a sinistri stradali da cui derivi il risarcimento a carico della società assicuratrice”.
Risulta peraltro evidente che riuscire a truffare un’ assicurazione avendo installato la scatola nera diventerebbe cosa assai difficile e, in un sistema equo, questo semplice fatto dovrebbe condurre a un forte calo delle tariffe, specie in un Paese come il nostro ove illegalità e truffe rappresentano un costo enorme per le Compagnie ma anche il pretesto per applicare i premi più alti d’Europa.
MA LE TARIFFE POTRANNO SCENDERE DAVVERO?
La questione ruota proprio intorno a questo punto: la scatola nera permetterà di far scendere significativamente le tariffe per la copertura obbligatoria di responsabilità civile?
I produttori di apparecchiature, le imprese di assicurazioni e le associazioni dei consumatori attendono, indicazioni perentorie da parte del legislatore. Nel frattempo però resta alta la preoccupazione per il futuro della scatola nera. Tra coloro che sollevano il tema c’è anche la stessa Viasat, leader tra i produttori di questa apparecchiatura, che lamenta “l’eccessiva lentezza nella diffusione della scatola nera nonostante la consapevolezza che se utilizzata correttamente ed integrata all’interno dei processi di gestione e liquidazione del sinistro, consenta una riduzione sensibile dei costi assicurativi”.
Per avere una risposta chiara e definitiva dovremo probabilmente attendere ancora alcuni mesi. Nel frattempo però in Germania si ipotizza che la scatola nera possa in un prossimo futuro divenire un accessorio di serie. Ci stanno pensando seriamente sebbene ancora si debbano dirimere i nodi legati alla privacy del conducente.
La scatola nera è infatti uno strumento utile, spesso indispensabile per la ricostruzione dei sinistri e, quindi, funzionale ad equi risarcimenti. Ma occorre chiaramente evitare che il monitoraggio a distanza dei veicoli con black box si trasformi in una sorta di “Grande Fratello”. In tal senso, anche dopo i Decreti attuativi bisognerà anche superare le perplessità dei consumatori che si vedrebbero monitorati al punto da potersi vedere negare un risarcimento per evento con ragione a causa ad esempio della velocità irregolare o di un’infrazione commessa nei minuti immediatamente precedenti l’incidente.
MERCATO, OFFERTE DISPONIBILI E MODELLI DI PRICING
In attesa dei Decreti e dei Regolamenti il mercato comunque si muove, ad esempio con le proposte di Genertel e di Intesa San Paolo, particolarmente attive nel promuovere la polizza che ne prevede l’installazione.
Genertel, ormai da un anno e mezzo ha lanciato Genertel Quality Driver, la polizza con scatola nera che utilizza il sistema di localizzazione satellitare per offrire una serie di servizi e garantisce sconti fino al 25% e Crediti Sicurezza a fronte di un premio aggiuntivo di 79 Euro che include l’assistenza stradale gratuita.
Molto più recente, 9 ottobre 2012, il lancio da parte di Intesa San Paolo, che si ributta sulla bancassicurazione, della polizza “Viaggia con me” che previa installazione della black box – senza costi ne canoni – garantisce uno sconto del 20% sulla garanzia Incendio e Furto e del 25% sulle garanzie Collisione, Atti Vandalici ed Eventi Naturali oltre a una serie di servizi e alla possibilità di rateizzare il premio su base mensile.
Offerte quindi differenti tra loro per quanto riguarda la modalità di proposta della scatola nera. E questo è un altro dei punti di riflessione. Infatti si riscontrano sul mercato differenti modelli di “commercializzazione” della black box che spaziano dalla totale gratuità a fronte di uno sconto contenuto sul premio fino al costo dell’apparecchiatura e dell’installazione a carico dell’assicurato con sconti sulla polizza decisamente più rilevanti.
UN MONDO DI SERVIZI E DI SICUREZZA
Per concludere non si può evitare di affrontare la pluralità di servizi, tutti volti ad incrementare la sicurezza, che la scatola nera porta con se. Dalla localizzazione satellitare del veicolo in caso di furto, alla tempestiva assistenza stradale in caso di crash e maggior celerità dell’intervento delle forze dell’ordine e dei medici, fino alla possibilità di lanciare un allarme in caso di pericolo, servizio quest ultimo particolarmente gradito al gentil sesso.
Insomma una serie di plus che potrebbero giocare un ruolo nel dare una piccola spinta anche al mercato dell’auto qualora i produttori decidessero – come ipotizzato in Germania – di trasformare l’oggetto in una dotazione di serie.
Ma non finisce qui, il Decreto Liberalizzazioni prevede ulteriori sconti per chi dovesse montare sul proprio veicolo un dispositivo “in grado di rilevare l’idoneità psicofisica del guidatore, anche con riguardo alla misurazione del tasso alcolemico“.
E questa è un ulteriore frontiera specie se si considera la presenza di dispositivi integrati e dialoganti con la black box, ormai prossimi alla commercializzazione, in grado non solo di misurare con precisione il tasso alcolemico ma anche di dialogare con la centralina limitando all’occorrenza i giri del motore o, addirittura, impedendo la sua accensione qualora il tasso rilevato risultasse al di sopra dei livelli consentiti per Legge.
CONCLUSIONI
Insomma la Scatola Nera è uno strumento che non solo potrà farci risparmiare sulle polizze ma anche ridurre significativamente le frodi assicurative e che molto potrà dare alla nostra sicurezza stradale e non solo e quindi uno strumento di progresso dal quale tutti, cittadini, compagnie, industria automobilistica e suo indotto, possono trarre grande vantaggio.
Quindi stop alle esitazioni del Governo e alla talvolta miope autotutela della Compagnie e lasciamo che il progresso faccia il suo corso.
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