Si è svolto martedì a Roma presso la sede dell’Ania, l’incontro annuale per l’illustrazione dei dati occupazionali del settore assicurativo.
I dati 2011 indicano, rispetto all’anno 2010, un’ incremento sia del personale amministrativo (+1,2%) che del personale call center (+6,7%). Di contro, invece, il personale addetto all’organizzazione produttiva ed alla produzione registra una riduzione del 3,2%. Globalmente il personale segna una aumento dello 0,9%.
Il Segretario Nazionale UILCA Renato Pellegrini, responsabile del comparto assicurativo e del Dipartimento Politiche Pari Opportunità, ha espresso in una nota soddisfazione circa l’incremento del numero dei dipendenti, in controtendenza rispetto agli altri settori, che vede un aumento di 422 unità rispetto al 2010.
Pellegrini ha lanciato comunque un appello alle imprese affinché si attui un salto di qualità nell’osservazione della tendenza alla femminilizzazione del mercato del lavoro del settore assicurativo.
“Le imprese di assicurazione devono guardare al proprio interno, analizzando la condizione delle lavoratrici nei diversi ambiti nei quali si articola il rapporto di lavoro e devono chiedersi la ragione di certi numeri, a volte squilibrati o incongruenti”.
Dalle rilevazioni di genere sui dati forniti dall’ Ania relativi all’occupazione nel settore assicurativo emerge, scrive il sindacato in una nota, che sono ancora numerose le situazioni di discriminazione delle lavoratrici.
Nonostante la percentuale media della presenza femminile nel settore amministrativo abbia raggiunto quota 47,8%, analizzando il dato nello specifico, troviamo che il 32,1% delle lavoratrici sono collocate al 4° livello retributivo, il 33,5% al 5° livello, il 18,9% al 6° livello e soltanto l’8,5% nella qualifica funzionari di 7° livello.
Altro dato che emerge dall’analisi dei dati occupazionali del settore è la massiccia presenza di donne collocate nei call center, dove la presenza femminile è del 77,95%, in un contesto di retribuzioni inferiori rispetto agli amministrativi e l’85,9% delle lavoratrici hanno un contratto part‐time.
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